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Il Governo taglia altri 30 milioni di euro alla Provincia di Bari

Schittulli: "Approvano il decreto per sbloccare i pagamenti e, poi, ci tagliano i fondi. E’ ormai ad alto rischio la manutenzione di strade, scuole e non solo".

"Trenta milioni di euro. E’ questo il taglio complessivo del Governo nei confronti della Provincia di Bari che ci costringerà ad un sacrificio finanziario tale da non poter più garantire i servizi essenziali ai cittadini, la manutenzione delle nostre strade, degli edifici scolastici, la gestione dei rifiuti e non solo ".


Lo afferma il Presidente della Provincia di Bari e dell’Upi Puglia, Francesco Schittulli, sottolineando che “abbiamo già sopportato negli ultimi tre anni, cioè dall’insediamento di questa amministrazione, manovre pesantissime che hanno ridotto, sempre di più, i nostri bilanci all'osso. E’ arrivato il momento di gettare la spugna denunciando apertamente ai cittadini ciò che accade. Non possiamo assistere inermi di fronte a imprese, aziende ed esercizi commerciali che chiudono, alla disperazione di chi perde il lavoro che, in molti casi, porta anche ad atti estremi, e all’inerzia totale di un Governo ed un Parlamento che perdono settimane intere nella scelta del premier e del presidente della Repubblica”.

Il Presidente della Provincia aggiunge: “Il paradosso del Governo Monti è che prima approva il decreto per sbloccare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle aziende e, poi, taglia drasticamente i fondi agli enti locali costringendoli a non riuscire più a finanziare i servizi ai cittadini”. La Provincia di Bari, così come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso Presidente, ha già attivato le procedure per pagare i debiti arretrati alle imprese. “Ci stiamo scontrando con una lenta burocrazia che allunga i tempi. Prima di poter liquidare i nostri fornitori, infatti, - conclude Schittulli - le pubbliche amministrazioni sono costrette a rispettare un calendario di adempimenti burocratici e scadenze che partirà il 29 aprile per finire il 15 febbraio del prossimo anno, attesi i quattordici passaggi amministrativi obbligatori previsti nel decreto”.