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PROVINCIA DI LECCE: Martina alla Provincia di Lecce e Avigail al Museo ebraico: la consegna delle due bambine di argilla di Margherita Grasselli

“Oggi il “battesimo” di questa signorina di Palazzo Adorno, un’opera di arte contemporanea che orgogliosamente riceviamo e che andrà ad impreziosire ulteriormente questo bellissimo luogo, e che è anche segno della capacità delle istituzioni di sposare progetti come quello della mostra “Il Filo della storia”, che ha dato la possibilità di raccontare e valorizzare una parte del Salento, la tradizione ebraica”.
Con queste parole di Andrea Romano, capo di gabinetto della Provincia di Lecce, si è aperta, nella cornice dell’atrio di Palazzo Adorno a Lecce, la cerimonia di donazione di una preziosa scultura di Margherita Grasselli: l’artista perugina ha donato la sua bambina di argilla Martina alla Provincia di Lecce. Inoltre, Avigail resterà al Museo Ebraico di Lecce.
Alla cerimonia di consegna hanno preso parte Ermanno Tedeschi, curatore della mostra, Margherita Grasselli, artista, Fabrizio Lelli, direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di lingua e letteratura Ebraica dell’Università del Salento, Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, soci fondatori e rappresentanti del Museo Ebraico di Lecce.
L’iniziativa chiude idealmente la mostra intitolata “Il filo della storia” di Federico Caputo e Margherita Grasselli, a cura di Ermanno Tedeschi, inaugurata lo scorso 6 settembre nel Museo Ebraico in via Umberto I numero 9, nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Patrocinata da Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Regione Puglia e Unione delle Comunità ebraiche italiane, l’allestimento in questi mesi ha registrato grande gradimento tra i visitatori. La Provincia di Lecce ha ospitato le opere dell’artista nelle nicchie, sui gradini, sulle finestre del cortile di Palazzo Adorno e nell’atrio di Palazzo dei Celestini. E ora una di quelle opere è tornata per restare ed essere esposta al pubblico.
Le sculture della Grasselli, artista originaria di Perugia, classe 1970, hanno tutte un nome, sempre legato a qualche ispirazione reale, ma non hanno un volto identificato e ciò le rende ancora più misteriose e mistiche. Le creature di Margherita viaggiano di continuo in Italia e all’estero e trovano sempre una loro collocazione naturale in musei, spazi all’aperto o case di collezionisti.
“Il successo delle mie bambine credo sia dovuto alla loro materia, l’argilla, che io lavoro e che si sposa in modo naturale con i vostri monumenti e i vostri colori”, ha detto Margherita Grasselli, che ora si fermerà in Puglia per l’installazione di 10 nuove opere presso la Masseria Palombara di Oria, che per la seconda volta ospiterà da luglio a settembre una sua mostra.