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CARO BOLLETTE E RISCALDAMENTO ISTITUTI SUPERIORI, PAOLINI: «AL LAVORO CON L’UPI NAZIONALE, SERVONO INTERVENTI IMMEDIATI DALLO STATO»

«Stiamo lavorando insieme all’Unione Province d’Italia sul fronte caro bollette e riscaldamento scuole superiori. Il problema riguarda tutti ed è necessario che il governo intervenga». Lo ho ribadito in mattinata il presidente Giuseppe Paolini, che ha annunciato a breve la convocazione di un consiglio provinciale straordinario sul tema.

«Le Province non hanno capacità di manovra sulle entrate. Vivono di trasferimenti statali e dei proventi dell’Ipt (l’imposta legata all’immatricolazione delle auto, ndr) che quest’anno per noi sono diminuiti di un milione e mezzo. Nel frattempo le bollette del riscaldamento delle scuole superiori sono aumentate di tre milioni. E i costi dell’energia elettrica continuano a lievitare di mese in mese. Si comprende bene il quadro». Secondo il presidente, una situazione insostenibile: «Imprese, ristoratori, albergatori hanno difficoltà enormi. E anche gli enti pubblici non sono esenti. Molti Comuni rischiano la bancarotta». Aggiunge Paolini: «Abbiamo avuto 190mila euro di contributo dallo Stato: una cifra irrisoria. Servono interventi risolutivi e continueremo a fare pressioni». Nel frattempo, il presidente è alle prese con il rebus complicato dell’immediato: «Dopo il consiglio straordinario ci confronteremo con presidi e sindaci. Allo stato attuale riusciamo a garantire il riscaldamento nelle scuole superiori fino a dicembre. Per cui dovremo necessariamente razionalizzare».

Il richiamo è all’austerity degli anni Settanta: «La situazione ricorda quella vissuta tra il 1973 e il 1974, con le disposizioni sul contenimento drastico del consumo energetico. E’ chiaro che alcune cose cambieranno». Le ipotesi riguardano «temperature più basse, luci spente nei pomeriggi negli istituti, incontri pomeridiani che non si terranno in presenza ma online. E palestre riscaldate solo per le attività delle scuole e per quelle dei diversamente abili. Non per il resto degli utilizzi». Non escluse nemmeno lezioni in dad per le giornate di sabato: «Ma su tutto questo – conclude il presidente – ci confronteremo con i dirigenti scolastici e prenderemo insieme le decisioni. Noi faremo tutto il possibile. Mi auguro però che arrivino presto soluzioni complessive per le Province e per il Paese».