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PROVINCIA DI LECCE: Patti territoriali per lo sviluppo del Salento: la Provincia punta a fare rete in vista dei nuovi finanziamenti

Massimo coinvolgimento delle municipalità e massima apertura alle proposte delle organizzazioni sindacali, imprenditoriali e delle associazioni datoriali. E’ questa la linea che la Provincia di Lecce, soggetto responsabile dei Patti territoriali per il manifatturiero e per l’agricoltura dal 2002, continuerà a seguire per arrivare a definire il progetto pilota finalizzato ad accedere ai nuovi finanziamenti del Ministero dello Sviluppo economico.
Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, si è svolto il secondo incontro dell’Unità operativa per lo sviluppo (Uos), convocato proprio per definire un percorso condiviso di ripresa e sviluppo del territorio, nell’ambito delle opportunità legate al recente decreto direttoriale del Ministero dello Sviluppo Economico, rivolto ai responsabili di Patti territoriali.
Presenti al Tavolo di concertazione, presieduto dal capo di Gabinetto della Provincia di Lecce Andrea Romano, che ha portato il saluto del presidente Stefano Minerva, i componenti dell’Unità operativa per lo sviluppo, insediatasi nel maggio scorso: Università del Salento, Anci Puglia, Camera di Commercio, Consorzio ex Sisri, Confindustria, Api, Confartigianato, Cna, Lega Coop, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Confagricoltura, Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Ugl, Confcommercio, Confesercenti, Claai. I contenuti del decreto della Direzione generale del Mise e le modalità operative con cui si procederà sono state illustrate dal dirigente del Servizio Politiche europee Carmelo Calamia.
“L’idea chiara che l’Amministrazione provinciale vuole mantenere è quella di definire con forza una rete istituzionale che possa coinvolgere quanto più possibile tutte le Municipalità, convinti che il protagonismo anche dei sindaci dei Comuni possa essere necessario per definire modelli di sviluppo importanti. La Provincia è la casa dei sindaci. Vogliamo rimettere in circolo un’idea di Salento che fa rete a supporto di un settore in forte difficoltà e che può trarre grandi benefici da questa opportunità”, ha chiarito, in apertura dei lavori, Andrea Romano, capo di Gabinetto dell’Ente provinciale.
“C’è la necessità di presentare una proposta competitiva e credibile. Da qui alla scadenza di febbraio ci sarà un’attività molto intensa per arrivare ad una proposta condivisa”, ha evidenziato il dirigente del Servizio Politiche europee provinciale Carmelo Calamia, che segue tutto l’iter di progettazione e presentazione della proposta progettuale con l’Ufficio Patti territoriali composto da Antonio Melcore, Renzo Paladini, Alessandro Papa Pagliardini, presenti all’incontro odierno.
“Come sollecitato nel primo incontro d’insediamento dell’Uos di maggio scorso, in questi mesi sono pervenuti alla Provincia diversi contributi e proposte. La Provincia, inoltre, si è già confrontata con altri soggetti responsabili di Patti territoriali. Entro la fine del mese, l’Ente provinciale si farà carico di sintetizzare le proposte pervenute ed aprirà ad incontri di approfondimento bilaterali, in presenza, con le organizzazioni dell’Uos che ne faranno richiesta”, ha precisato ancora Calamia.
Il decreto della Direzione generale per gli incentivi e le imprese del Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le modalità e i termini di presentazione delle domande di assegnazione dei contributi per la realizzazione di progetti pilota volti allo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale, anche mediante la sperimentazione di servizi innovativi a supporto delle imprese, valorizzando modelli gestionali efficienti e pregresse esperienze positive dei soggetti responsabili nell’ambito dei Patti territoriali.
Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 105 milioni di euro. Ogni soggetto responsabile di Patti territoriali potrà presentare una sola domanda relativa all’assegnazione di contributi per un solo progetto pilota. L’ammontare massimo del contributo assegnabile ad ogni progetto è di 10 milioni di euro.
Ciascun progetto pilota, da realizzare nell’area di riferimento dei Patti territoriali, dovrà essere costituito da interventi pubblici e/o interventi imprenditoriali tra loro coerenti e riguardare una, o al massimo due, delle seguenti tematiche: Competitività del sistema produttivo, in relazione alle potenzialità di sviluppo economico dell’area interessata; Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile; Transizione ecologica; Autoimprenditorialità (creazione di imprese anche da parte delle donne e dei giovani inattivi); Riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne.